When I’m sixty four

Ammesso e non concesso che non sia già accaduto quello che scrivevo qui  (https://giacani.wordpress.com/2014/03/18/quando-saro-morto/) quando avrò 64 anni starò per andare in pensione. Come sarà l’Italia nel 2030? In Tv continuerà la sagra dell’ovvio. Ci sarà sempre l’emergenza caldo d’estate (bevete molto, non uscite nelle ore calde), l’allerta meteo d’inverno (mangiate cose calde, copritevi nelle ore fredde), ci sarà qualche comico che si improvvisa politico e qualche politico che ci farà ammazzare dalle risate.

Sarà l’anno dei mondiali. Il calcio però sarà meno seguito di oggi, soppiantato sempre più dai giochi virtuali. Tutto sarà un po’ più virtuale. Non ci saranno più le chat, avrà largo seguito il videofonino. Noi antichi no (salvo qualcuno più minchione di altri) ma le giovani generazioni videoparleranno soprattutto con un computer, precedentemente programmato per essere esattamente come vogliamo che sia. I miei nipoti saranno amici e passeranno la gran parte del tempo con una che ha l’aspetto di Marylin, adora la birra e soprattutto dice sempre di sì, senza star lì troppo a puntualizzare.

Nel 2030 ebrei e palestinesi continueranno a starsi reciprocamente sulle balle, ma speriamo che avranno convertito i conflitti in partite a scacchi. Non ci sarà più la fame nel mondo e questo grazie ai cinesi che avranno invaso la terra con negozietti tutto a un euro e involtini primavera a gogò. Inutile dire che ci avranno definitivamente colonizzato: noi, l’Europa, gran parte dell’America e dell’Africa. Ci saranno i cinegri e i cineuropei: i più fetenti di tutti, ovviamente saranno i cinromanisti, ma questo è ovvio.

I miei figli vivranno in un altro Paese, ma grazie al videfonino potremo vederci tutti i giorni. I miei nipoti parleranno altre lingue, mia nuora potrebbe avere la pelle di un altro colore e mio genero pure. O invece no. Magari i miei figli dopo aver girato di qua e di là saranno tornati nei paraggi, tanto più che ormai gran parte dei lavori si svolgeranno da casa o comunque a distanze anche siderali dal luogo di lavoro.

Dicevo che starò per andare in pensione. Ma ancora ci si andrà in pensione? Questo lo ignoro, però è probabile che si lavorerà di meno. I nostri nonni lavoravano 6 giorni alla settimana, noi 5, i nostri nipoti probabilmente 4. Ci sarà sempre più tempo libero e le persone, inevitabilmente, si dedicheranno sempre di più a hobby e ad attività ricreative. L’altra faccia della medaglia sarà che ci si annoierà anche molto di più. Troveranno nuovi modi di sballarsi e di perdere il contatto con la realtà.

Ci si ammalerà di meno e si invecchierà di più. Avranno trovato un rimedio contro il reflusso esafageo forse non ancora contro il cancro. Di qualcosa si continuerà a morire. Il traffico a Roma sarà sempre lo stesso, non avranno finito i lavori della metropolitana e quando pioverà saremo lì tutti in fila a smadonnare. Continueremo a giocare a calcetto il giovedì sera, ma avremo avuto la prudenza di comprarci un defibrillatore, Bruno continuerà a tirarci sòle e con Tato, Elena e Ciu continueremo a farci pazze risate. Isotta sarà preside da qualche parte e Dario avrà messo su un’agenzia per giovani calciatori. Ci saranno sempre lunghe discussioni con I. e continueremo a sorprenderci per la strane coincidenze che ci capiteranno.

Ale continuerà a sopportarmi. Lo so, questo è più un auspicio che una previsione razionalmente fondata, ma almeno una concedetemela! Senza alcun dubbio sarò sempre il gran cazzone che sono sempre stato. Forse anche un po’ peggio. Continuerò a leggere Tex e a bere vino, a tifare Lazio e ad ascoltare good-old music. Spero che avrò ancora la curiosità di conoscere persone e cose e la capacità di non prendere nulla sul serio. Soprattutto me stesso.

E i blogger? Be’, questo ce lo dovranno raccontare loro! Quindi sotto a chi tocca…

http://thepellons.wordpress.com/,

http://musicfortraveler.wordpress.com/,

http://www.topperharley.com/,

http://elinepal.wordpress.com/,

http://unblogunpocosi.wordpress.com/ , 

http://shockanafilattico.wordpress.com/

http://luceashanghai.wordpress.com/

http://tiraiunafrecciaalvento.wordpress.com/

http://migrazioniinterne.wordpress.com/

http://pindaricamente.wordpress.com/

http://paracqua.wordpress.com/

http://bloom2489.wordpress.com/

http://disgracekellybites.wordpress.com/

http://solounoscoglio.wordpress.com/,

http://menteminima.wordpress.com/  

http://pinocchiononcepiu.com/,

http://vivodasola.wordpress.com/,

http://articolarticolando.wordpress.com/,

http://violetadyliopinionistapercaso.wordpress.com/,

http://ammennicolidipensiero.wordpress.com/,

http://ilsuccodimela.wordpress.com/

http://cippes.wordpress.com/

http://vetrocolato.wordpress.com/

Come sarete voi a 64 anni?

19 thoughts on “When I’m sixty four

  1. Buoni auspici o razionali previsioni?
    Perché le razionali previsioni, le mie perlomeno, non sono molto rassicuranti.
    Non mi ci vedo proprio a sessantaquattro anni. Non così. E da qui ai sessantaquattro anni tante persone a cui voglio bene non ci saranno più. Non lo so mica se mi piace pensare così avanti nel futuro. Vedi, sembrava divertente, ma non lo è…
    Di sicuro, prima o poi nella mia vita tornerà un cane. Ma non uno di quei c-uaua che se non stai attento lo pesti, eh no, uno bello grosso, un bastardino mangiasalsicce a tradimento che mi aspetta a casa, magari nel giardino, e che mi fa un sacco di feste quando mi sente arrivare. Il resto non lo so, se mai ti faccio sapere in corso d’opera.

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  2. Simpatico il giochetto!
    Se ci arrivo, a 64 anni lavorerò ancora, altro che pensione (e questo mi sa che vale anche per te)!
    Ma, se vogliamo giocare – e lo faccio volentieri -, ti dico che ho sempre pensato di andare a vivere in un’isoletta, in una piccola casa sul mare dove coltivare un orto, leggere (una piccola biblioteca sarebbe il massimo), fare nuotate e immersioni e magari scrivere anche sul blog. Non cerco l’isolamento assoluto, a casa vorrei le mie comodità che non sono poi tante. Internet è una di quelle. Vorrei poter prendere un aliscafo e raggiungere facilmente la città, se volessi, per poter continuare a viaggiare e conoscere i posti che mi mancano. Mi vedo con la barba lunga, saggio e cazzone allo stesso tempo. Solo o con la mia compagna. Figlio o figli adulti che vivono altrove e che ogni tanto, specie d’estate, ci vengono a trovare. Una barca per fare qualche escursione. Due bici. La mia Vespa, la stessa che ho oggi. Un cane forse.
    Mi piace come quadretto. Ma mi piace oggi, domani chissà…

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  3. Oddio, io non riesco a vedermi tra una settimana, tu vuoi sapere tra 35 anni! 😀

    Non lo so. Immagino sarò uno che non vuole arrendersi all’età e va a farsi la corsetta mattutina, cerca di mangiare sano ecc. Compatibilmente col lavoro, perché penso che per la mia generazione la morte arriverà prima della pensione.

    Magari se sarò riuscito ad avere una casetta col giardino, sarò un gattaro.
    E anche un cazzaro. 😀

    E poi boh, penso sarò uno di quelli che racconta cose, tipo, mi ricordo quando sul blog raccontavo di bla bla bla…

    Se mi viene altro ci penso!

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  4. E’ una possibilità che riguarda tutti. Io però invece sono convinto che me ne fregherà ugualmente. D’altra parte, se proprio non te ne fregasse nulla (per carità, rispettabilissima posizione) perché perdere tempo a scriverlo qui?

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  5. Pingback: Lettera dal futuro | paracqua

  6. Sarò in ufficio a chiedermi quando andrò in pensione. Il che bene che vada accadrà 3 anni dopo.
    Mia figlia spero si sarà fatta una vita e una famiglia, e gli altri figli che spero avrò avuto se ne staranno andando.
    Oh, poi magari riesco ad aprirmi il mio B&B e allora sarò lì a chiacchierare coi clienti inglesi…

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  7. Non so se voglio sapere se e come e dove sarò a 64 anni… vorrei fare la nonna a tempo pieno, possibilmente non in Italia. Il mio sogno è che mia figlia vada a studiare all’estero, si innamori, si sposi, mi faccia uno stuolo di nipotini che io mi trasferirò per seguire. Evvaiiiii! 😀

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  8. Anche se in ritardo, commento. 🙂 è un articoletto che mi fa riflettere. Mi dà uno spunto per un articolo su questo filone, pensando a come saremo noi giovani d’oggi nel 2030. 🙂 grazie mille per avermi citato. :*

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